martedì 13 dicembre 2011

Seconda serata di confronto Premio "Rassegna lombarda di architettura Under 40"

Dopo il grande successo della prima serata dedicata al Premio Rassegna Lombarda di Architettura Under 40, indetto dalla Consulta Regionale Lombarda e coordinato, per l’ambito della provincia di Varese, dall’architetto Carla Moretti, martedì 29 Novembre si è svolto il secondo appuntamento che ha visto protagonisti i Menzionati e i Partecipanti iscritti all’Ordine di Varese.




Primo intervento, quello dell’architetto Giovanna Parola, (Ordine A.P.P.C. di Varese) menzionata per la Categoria “Nuove Costruzioni” con il progetto “Casa unifamiliare a Cocquio Trevisago”.A Giovanna Parodi è stato affidato il compito di realizzare un edificio con scopi abitativi all’interno di un terreno di 4 mila m² nel campo dei Fiori. Due le principali richieste dei committenti: ottenere una casa ecologica, conferire al fabbricato un aspetto semplice ed essenziale. Per soddisfare queste esigenze, l’architetto spiega di aver scelto di utilizzare in legno, materiale perfetto per regolare naturalmente l’umidità ed evitare dispersioni termiche, oltre che per garantire risparmio economico e velocità di costruzione. Due ulteriori elementi su cui l'architetto ha focalizzato la sua attenzione sono l'essenzialità dell'aspetto esterno e la luminosità dell'area living.


All’interno della stessa categoria, gli architetti Carlotta Torricelli, Sara Riboldi, Federica Granata (Ordine A.P.P.C. di Milano), sono state menzionate per il progetto la “Casa del custode a Caglio”. Nella fase progettuale gli architetti hanno dovuto affrontare due problematiche: la relazione della nuova abitazione con il paesaggio circostante e il dialogo con la casa già presente nel parco. Per farlo, gli architetti hanno pensato, anzitutto, di costruire l’edificio nella parte nord del giardino, per non interferire con la vista sul lago dell’altra abitazione, e di seguire la topografia del terreno. La casa, infatti, è costruita sul dislivello creato da una piccola collina e si colloca in continuità con il giardino, poiché una parete corrisponde al muro di recinzione del parco.

Per la Categoria “Ristrutturazioni” la menzione è stata assegnata agli architetti Filippo Mantovani e Elena Bellini (Ordine A.P.P.C. di Mantova) con il progetto “Addizione del volume sagrestia, realizzazione dell’ancona e ricomposizione degli spazi interni dell’Oratorio della Confraternita delle Quarant’ore”. Il lavoro si è svolto su due fronti: da un lato si è proceduto al restauro conservativo della chiesa -trovata in condizioni pessime-, per la quale è stato utilizzato materiale isolante, sono stati restaurati gli elementi decorativi e recuperate alcune scritte e dettagli artistici. E' stato anche aggiunto un volume nuovo, per ospitare la sagrestia: si tratta di un corpo dichiaratamente non mimetico, con lucernario sporgente, un piccolo parallelepipedo con un’apertura che permette di far entrare la luce dell’ovest, quella calda e suggestiva del tramonto, orario in cui, nella chiesetta, viene celebrato il vespro.

La parola è passata poi all’architetto Daniele Gertrudi, componente, insieme a Pierfrancesco Seclì e Luigi Trentin, della Giuria Esaminatrice Regionale. Gertrudi ha espresso tutto il suo apprezzamento per questa iniziativa e ha anticipato che presto verrà effettuata una pubblicazione con i progetti dei vincitori e dei menzionati.





Nella seconda parte della serata hanno illustrato i loro progetti i partecipanti al Premio iscritti dell’Ordine Architetti Varese. L’architetto Fabio Marchesi, con il progetto per il “Centro di ricerca documentale della linea Cadorna e della Battaglia di San Martino”, ha effettuato un intervento di recupero di parte del centro storico di Cassano Valcuvia, ristrutturando un fabbricato e aggiungendo un nuovo corpo su tre livelli, con un’area pensata come luogo espositivo per i reperti legati alla linea Cadorna e alla Battaglia di san Martino e una zona dedicata ad un negozio con prodotti tipici della zona. I diversi piani sono collegati da una scala elicoidale che richiama il senso del percorso, con un’eco particolare alla linea Cadorna. I materiali utilizzati sono compatibili e al passo con le nuove normative energetiche (malte e intonaci naturali, pannelli fotovoltaici); il rivestimento esterno dell’edificio è stato realizzato con doghe di larice.

Gli architetti Simone Natoli, Andrea Gradegrada, Giovanni Munafò si sono imbattuti nella riqualificazione di un edificio residenziale ottocentesco a Sesto San Giovanni. Il loro approccio è stato un tentativo di reinterpretazione dei frutti della stratificazione architettonica attraverso tre tematiche: il recupero del manufatto, l’inserimento di elementi contemporanei e la sopraelevazione. Particolare attenzione è stata dedicata anche ai muri, forati in certi punti, smaterializzati in altri, in modo tale da creare un’alternanza dinamica tra spazi vuoti e aperti.


Infine, gli architetti Simone Fuso e Fabio Beverina hanno partecipato al Premio con un progetto di restauro di una ghiacciaia ad Azzio. Dopo un’operazione di demolizione per creare un ingresso nuovo, i due giovani hanno realizzato un soppalco a pianta circolare sostenuto da tiranti, frutto della collaborazione tra ingegneri e architetti. Il risultato è un ambiente in cui si respira concretamente la storia, uno spazio alternativo per esposizioni, mostre ed eventi suggestivi.

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