mercoledì 20 aprile 2011

Serata GAV: "Architettura & Fantascienza"

Fantascienza: il progetto del nostro futuro. A giudicare dal curriculum e dall’abilità nel catturare magneticamente l’attenzione del pubblico, non si direbbe che l’ospite del sesto incontro organizzato dal Gruppo Giovani Architetti di Varese, abbia solo 32 anni. L’architetto Tommaso Delmastro, laureato in Architettura al Politecnico di Torino, è infatti socio fondatore dello Studio Undesign, ma anche docente del corso di comunicazione e visual design nel percorso didattico IFTS per Organizzatori di Eventi Culturali, finanziati da FSE e Regione Piemonte, con l'Università del Piemonte Orientale e la Facoltà di Scienze Politiche e, soprattuto curatore di un progetto che lui stesso descrive come “un viaggio iniziatico, dalla giovinezza alla maturità lavorativa”. Si tratta di “Afterville”, rassegna culturale ideata dall’architetto torinese e dal suo team di lavoro, realizzata in occasione XXIII Congresso Mondiale degli Architetti UIA Torino 2008. Una sorta di “sfida mediatica”, fatta di iniziative, concerti, incontri, ma anche segnaletica stradale, fermate metropolitane immaginarie e persino un film.
Il tutto dedicato al rapporto tra architettura, design e fantascienza e alla stretta relazione che intercorre tra architetto e regista cinematografico. “La fantascienza”, spiega Tommaso, “non è altro che il prossimo progetto per gli architetti che immaginano progetti che nel presente esistono solo nella loro fantasia e la storia non ancora raccontata e ambientata nel domani per i registi. La progettualità del futuro rimane il punto di contatto". Un futuro che, nel progetto “Afterville” riguarda da vicino una città, Torino, alla quale il team di Tommaso ha voluto conferire un immaginario mediatico di fantascienza.
Dal progetto alla realtà, AfterVille prende vita. Il tutto inizia ad ottobre con “Astronave spaziale Torino”, esposizione al MIAAO (Museo Internazionale delle arti applicate)di oggetti esemplari per lo più dimenticati, ma di notevole importanza; si continua a marzo con “From Metropolis to Afterville”, videoinstallazione e concerto dei Larsen alla Mole, per mostrare l’evoluzione della città in un secolo di cinema. Ad aprile è la volta di “AfterVille-The Movie”, lungometraggio -che durante la serata, abbiamo la fortuna di poter vedere- ambientato in una Torino del futuro con uno skyline completamente modificato a causa della presenza di enormi dischi alieni incastrati nel terreno, una miscela spettacolare di realtà e fantascienza, azione e sentimento che si è conquistata i diritti della Fox America!
Segue poi “AfterVille-The Reading”, approfondimenti con esperti di cinema, videoclip, architettura e “AfterVille-The Underground Exhibition”, mostra sulla linea 1 della metropolitana, basata sull’identificazione di dieci modelli di città ideali “edificate dai media attraverso lo sguardo della fantascienza, città che esistono solo come riflesso degli immaginari generati nell’ultimo secolo da architettura, cinema, design, pubblicità”.
Tommaso e i suoi colleghi hanno saputo, in pochi mesi, dar vita ad una nuova fantascienza, forse e paradossalmente più realistica, in cui sogni, immagini, realtà si fondono nel progetto futuro di una città che, nella versione "Afterville", non sarà costituita solo da edifici ed elementi di alta tecnologia, ma anche e soprattutto di persone che, per fortuna, sapranno ancora ridere, e amare.

venerdì 8 aprile 2011

"PAESAGGIO TRA SOGNO E BISOGNO': LA RICERCA DI UN EQUILIBRIO"_KOYAANISQUATSI

UN MONDO GUIDATO DA CIECHI La rassegna cinematografica “Cinema e Paesaggio” si è chiusa egregiamente martedì 6 aprile con la proiezione di “Koyaanisqatsi”, opera visionaria di Godfrey Reggio. Quello che dai più è stato definito come documentario, in realtà, al di là di ogni etichetta riduttiva, si è rivelato quale grande capolavoro cinematografico, un film che concretizza, attraverso immagini di impressionante bellezza e creatività, un lungo viaggio tra elementi opposti, un itinerario visivo tra natura e artificio, cielo e terra, ordine e disordine, un percorso a tappe scandito da un’eccellente colonna sonora firmata Philip Glass. “Koyaanisqatsi” è stato scelto dagli organizzatori della rassegna per sviluppare l’ultima tematica del ciclo di incontri, dedicata al “paesaggio tra sogno e bisogno” e introdotta dall’Architetto Allodi con il suo veloce e brillante excursus fotografico: partendo dalle cave etrusche, impressionanti strade scavate dall’uomo nel tufo, fino ad approdare agli attuali ed esagerati svincoli autostradali (l’Architetto fa notare che lo svincolo di Novara Ovest è grande come tutta la città di Assisi!), Allodi ha affrontato il tema delle infrastrutture, cogliendo l’importanza e la magnificenza delle stesse, ma anche l’esagerazione di opere umane che talvolta, come nel caso della centrale di Fukushima, possono tramutarsi in veri e propri mostri che sfuggono al controllo umano. Una serata incentrata dunque sul rapporto tra natura e infrastruttura, sull’impatto dell’uomo e dei suoi sogni e bisogni sul mondo; un incontro dedicato ad un’umanità che sembra aver perso di vista il senso del suo essere nel mondo, un mondo forse al meglio rappresentato da un titolo che il pittore Pieter Bruegel, nel XVII secolo, aveva profeticamente utilizzato per uno dei suoi capolavori: “Ciechi che guidano altri ciechi. Così va il mondo”.

venerdì 1 aprile 2011

Cinema & Paesaggio: "Vacanze in Val Trebbia"

Il titolo del terzo appuntamento della rassegna Cinema & Paesaggio, “Itinerario lungo il paesaggio fluviale”, riassume perfettamente quello che il pubblico ha vissuto durante la serata di martedì 29 marzo: nel corso dell’incontro,organizzato dall’Ordine e da AIAPP Lombardia e presentato dall’Architetto Mario Allodi e dall’Architetto Giuliana Gatti, i presenti hanno realizzato un vero e proprio percorso visivo tra i concetti di acqua, fiume e viaggio, un itinerario che ha preso avvio da una citazione tratta dal Codice Trivulziano di Leonardo Da Vinci “L’acqua che tocchi de’ fiumi è l’ultima di quella che andò e la prima di quelle che viene. Così il tempo presente”, è continuato attraverso le parole di Guy de Maupassant “Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per entrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno” e si è dilungato, grazie alle immagini mostrate dall’Arch Mario Allodi, lungo la pista ciclabile sulle rive del Danubio per poi continuare tra le acque cristalline delle cascate della Val Verzasca e attraversare, grazie al film di Marco Bellocchio “Vacanze in Val Trebbia” un paesaggio in cui il vero protagonista è il fiume. Nel film del 1980, infatti, il fiume è il fulcro della vita collettiva, è un luogo di vacanza, ma anche un ricettacolo di ricordi, sentimenti nostalgici, sogni: “Indubbiamente il film è imperniato sul tema del ricordo”, afferma nel suo commento l’Architetto Mario Allodi, “tuttavia proporla in questa rassegna invita ad percorso personale ritornando alle visite e alle passeggiate in luoghi facilmente raggiungibili e apprezzarli in una rinnovata modalità slow. Oggi, apparentemente, con la compressione dello spazio e del tempo dovuta alla facilità di spostamento ci si illude di poter andare dovunque e di associare l’evasione alla distanza. In un passato non così lontano i luoghi di vacanza erano molto più vari e accessibili e prospettavano una molteplicità di possibilità paesaggistiche e ambientali: da una raffinatezza della micro territorialità al dilagare del loisir globale”. Con il film di Marco Bellocchio si è concluso l’“Itinerario lungo il paesaggio fluviale”di martedì 29 marzo, ma lo spunto a riflettere sul tema del paesaggio rimane aperto, in attesa di vedere l’ultimo film della rassegna, “Koyaanisquatsi”(martedì 5 aprile)e ricordando, come affermò il poeta Federico Garcia Lorca, che “Chi cammina s’intorbida. L’acqua corrente non vede le stelle. Chi cammina dimentica. Chi si ferma sogna”.

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