lunedì 15 novembre 2010

VIAGGIO STUDIO IN TOSCANA

MAREMMA
(Diario di un viaggio studio nella nuova terra dei progetti di- vini)
Il viaggio non è dei più brevi. Il tema della meta, accattivante anche se un po’ sottovalutato dai più, merita però un pò di sacrificio: vedere e toccare con mano le ultime strutture vinicole realizzate da alcune delle cosiddette “archistar” del momento nel periodo più indicato del postvendemmia.
Non è facile avventurarsi con un grosso e moderno autobus nelle strade sinuose della maremma, ma proprio per questo la ricerca prima, e la localizzazione poi, delle varie opere diventa entusiasmo e piacere. Davanti ai nostri occhi si sono via via succedute immagini di realizzazioni audaci, rispettose, l’una diversa dall’altra per forma, impegno economico e stile.
Questo breve diario di viaggio le descrive in modo forse sommario ma partecipato .
Venerdì 22 ottobre, tarda mattinata. Arriviamo in ritardo nei pressi di Bolgheri (luogo di Carducciana memoria) all’azienda Cà Marcanda di proprietà dei Gaia piemontesi e progettata dall’architetto Bò. Complesso vasto e accuratamente mimetizzato nel pieno rispetto del paesaggio toscano. Praticamente tutto interrato e coperto da prato naturale, essenze locali ed ulivi. La discreta parte emergente è proposta in sasso locale e la zona di carico e scarico è protetta da una complessa pensilina di ferro e rame. Arte e architettura si confondono in un sito pervaso da un senso di giusto equilibrio tra produttività e ambiente. (Mimetico)
Dopo gli assaggi doverosi ed i graditi saluti di Angelo Gaia, ci dirigiamo verso Suvereto, raggiungendo le Cantine di Petra(arch.Botta) in un tardo pomeriggio con luce e temperatura ideali. La struttura, enorme e maestosa, ci appare in lontananza incastrata tra terra, vigneti ed ulivi. La visitiamo accompagnati da un brillante ed entusiasta giovane enologo. Nella sua complessa struttura prefabbricata (il proprietario è il Moretti prefabbricatore e di Franciacorta) tutto si compone con semplicità ed imponenza trasmettendo forti sensazioni emotive nella galleria della barricaia. Ammiriamo il frutto di tanta tecnologia e sensibilità.(Monumentale).
Una suggestiva locanda grossetana, una riposante notte in un ottimo albergo del centro ed eccoci pronti per affrontare una nuova importante giornata di visite.
Il primo appuntamento è presso l’Azienda Colle Massari sulla Via del vino denominata Montecucco. Strade contorte, paesaggi affascinanti ed infine là in lontananza l’”oggetto” già memorizzato dalle riviste di settore. Con sorpresa ci attende sul posto il progettista architetto Milesi. La sua descrizione,il suo accompagnamento sui luoghi da lui pensati confermano le sue profonde conoscenze e la sua passione per il lavoro. Seguiamo con attenzione un percorso guidato tra razionalismo puro, materiali di prim’ordine, impianti all’avanguardia, rispetto della natura Ammiriamo un collega impegnato che ha trovato giustamente la soddisfazione di un risultato di livello internazionale favorito dalle grandi possibilità economiche del cliente, il Bertarelli di “Alinghi”: (Milesi..mata)
Affascinati da tanta passione, confortati da degustazioni e ospitalità di livello, ne approfittiamo e accettiamo l’invito di Milesi per visitare, fuori programma, un suo gioiello poco distante: Il monastero cirtencense di Scloe. In un angolo sperduto di maremma, in posizione dominante, scopriamo, estasiati, un mondo di silenzi, di riflessioni, di preghiera e di lavoro che l’abile mano dell’architetto sta coniugando con il paesaggio, l’ambiente e la storia .
La giornata di visite si conclude con l’arrivo, non senza qualche problema viabilistico, al grande complesso di Rocca di Frassinello di Renzo Piano. L’immagine, da lontano, di una rossa e moderna torre di avvistamento rivalutata a simbolo di presenza,prelude ad un forte segno architettonico nel paesaggio maremmano. Un muro (la fortezza),una piastra(la piazza d’armi) e la torre, unitamente a tanta tecnologia impiantistica e strutturale,contornano una barricaia a forma di teatro tanto fantasiosa quanto suggestiva, nel segno del vero stile "Piano”. Dall’insieme traspare una forza economica rilevante,supportata da capitali stranieri (Rothschild) e dalla volontà espressa di produrre vino di elevata qualità e prezzo.(Maestosa)
Ritorniamo a Grosseto per godere della bella serata autunnale e scoprire un borgo murato,vivo molto frequentato quasi fosse una città artificiale. Le strade,tutte pedonali,la Piazza,il Duomo,il Municipio,l’Albergo,prospicienti l’uno con l’altro,risultano concentrati e vissuti in un organismo semplice quasi disegnato dalla fantasia di un bambino.
Nell’ultimo giorno il bel tempo ci accompagna nella visita del podere “Pieve vecchia”a Campagnatico. Ci attendono il progettista ed alcuni rappresentanti dell’Ordine di Grosseto.
Dall’emozione del giovane progettista Arch. Sartori (supportato nella fase finale dei lavori dalla qualificata Cini Boeri) nel presentare la sua opera,traspare una differente realtà rispetto a quanto ammirato nei giorni precedenti. L’opera è più contenuta, il budget chiaramente inferiore, ma tutto l’intervento è comunque orientato verso la ricerca di nuove forme con funzioni e dinamiche tipiche di questa sorprendente area maremmana. (Moderata).
La conclusione, a tavola, presso "la taverna dei glicini” di Campagnatico (di proprietà del consorzio Pieve Vecchia dell’ing. Monaci) istruiti da una valente e graziosa somelier, non fa che confermare queste sensazioni anzi, le Migliora.
Arch. Adriano Veronesi

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