MARIO BOTTA "PIAZZA REPUBBLICA, UNA NUOVA CENTRALITA' URBANA"
“Da qualche giorno siamo diventati un po’ più poveri”: si è aperta così, con un sentito riferimento alla triste perdita del Conte Giuseppe Panza, l’ultima delle conferenze del progetto “Diploma 2010”.
Queste sono infatti, le parole con cui il relatore della serata, l’Architetto Mario Botta, ha iniziato il suo discorso, rivolgendo il pensiero all’enorme vuoto che il grande collezionista, scomparso appena cinque giorni prima della conferenza, ha lasciato nel mondo dell’arte e nel cuore di chi, come lui, lo conosceva personalmente.
Queste sono infatti, le parole con cui il relatore della serata, l’Architetto Mario Botta, ha iniziato il suo discorso, rivolgendo il pensiero all’enorme vuoto che il grande collezionista, scomparso appena cinque giorni prima della conferenza, ha lasciato nel mondo dell’arte e nel cuore di chi, come lui, lo conosceva personalmente.
“Tutta la serata sarà dedicata a lui”, ha continuato Botta, una serata

Molti input, dunque, per gli studenti che, dopo aver realizzato un enorme plastico della città, hanno ideato proposte diverse, alcune orientate a consolidare gli elementi significativi della zona, altri rivolti alla realizzazione di una grande area verde, altri ancora basati sulla trasformazione di questo luogo come collegamento per raggiungere il lago.

E in fondo, la stratificazione, ed in particolare la storia, è un tema che Botta, da sempre, ama affrontare attraverso la sua architettura, come ha spiegato, durante la conferenza, a proposito del Centro Pastorale “Papa Giovanni” di Seriate da lui progettato: l’edificio, con base quadrata, quattro particolarissimi lucernari e due absidi è, all’interno, completamente rivestito di foglia oro, proprio per “riproporre una cultura millenaria che stiamo perdendo”. Anche con il grande intervento di ristrutturazione realizzato al Teatro Alla Scala di Milano, Mario Botta si è concentrato su come il linguaggio architettonico del XX secolo possa ancora essere parte della stratificazione di

Ma la vera protagonista della serata è stata la memoria, perché, come ha voluto concludere l’Architetto Mario Botta, “la memoria dovrebbe essere continuamente sollecitata” per scongiurare “il dramma dell’oblio, verso il quale la rapidità delle trasformazioni rischia di condurre l’umanità”.
CURRICULUM VITAE
Nato il 1 aprile 1943 a Mendrisio, Ticino. Dopo un periodo d’apprendistato presso lo studio degli architetti Carloni e Camenisch a Lugano, frequenta il liceo artistico di Milano e prosegue i suoi studi all'Istituto Universitario d'Architettura di Venezia, dove si laurea nel 1969 con i relatori Carlo Scarpa e Giuseppe Mazzariol. Durante il periodo trascorso a Venezia, ha occasione di incontrare e lavorare per Le Corbusier e Louis I. Kahn.La sua attività professionale inizia nel 1970 a Lugano. Realizza le prime case unifamiliari nel Canton Ticino e successivamente numerosi progetti in tutto il mondo.Da sempre impegnato in un’intensa attività didattica, nel corso degli ultimi anni si è attivato come ideatore e fondatore dell’Accademia di architettura di Mendrisio
Il suo lavoro è stato premiato con importanti

Tra le realizzazioni vanno ricordate: il teatro e casa per la cultura a Chambéry; la galleria d’arte Watari-um a Tokio; la mediateca a Villeurbanne; il SFMOMA museo d’arte moderna a San Francisco; la cattedrale della resurrezione a Evry; il museo Jean Tinguely a Basilea; la sinagoga Cymbalista e centro dell’eredità a Tel Aviv; la biblioteca municipale a Dortmund; il centro Dürrenmatt a Neuchâtel; il MART museo d’arte moderna e

Tra le opere in corso meritano di essere annoverati il nuovo casinò di Campione d’Italia, il complesso per uffici e residenze a Treviso, la biblioteca universitaria di Trento, il museo d’arte Bechtler a Charlotte, la galleria e museo d’arte della Tsinghua University in Beijing, gli uffici Leeum a Seoul, le stazioni della metropolitana di Napoli, il nuovo auditorio di Rimini, il museo dell’architettura a Mendrisio.
Per vedere la versione integrale del video, vai al seguente link:
http://www.youtube.com/user/Ordinevarese#p/c/953CC2731093F97E/0/rAb5Dgzu4z8
1 commenti:
Sono finite le serate dedicate al progetto su Varese dell'Accademia di Mendrisio e vorrei ringraziare L'Ordine per aver fortemente voluto questi incontri e Andrea Ciotti per essere riuscito a concretizzare questo sogno e di averci dato la possibilità di ascoltare parole e idee di tanti illustri colleghi.
Le serate sono state tutte molto interessanti.
Forse inaspettatamente (chissà poi perchè :)!!) la più bella dal mio punto di vista è stata quella di V. Bearth, direttore dell'Accademia di cui non conoscevo i lavori devo dire molto affascinanti.
Insomma, grazie, è bello che ci siano occasioni per riflettere sul nostro lavoro, sulle sue potenzialità e per sognare un pò :)
V.R.
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