lunedì 24 ottobre 2011

PRESENTAZIONE VIAGGIO-STUDIO 'PASSAGGIO IN INDIA'

PASSAGGIO IN INDIA
Mercoledì 19 ottobre, nella sede dell’Ordine Architetti di Varese, è stato proposto un assaggio di quello che sarà un viaggio tra le bellezze antiche e moderne di alcune delle più affascinanti città indiane.
Il prossimo 27 ottobre, infatti, un gruppo di trenta architetti volerà in India, approdando nella città di Delhi. Qui la prima tappa sarà Lal Qila, l’imponente Forte Rosso lasciato dal re Shahjahan della dinastia moghul, luogo storicamente significativo perché sede della dichiarazione di indipendenza dell’India e perché nucleo pulsante delle attività della città, oltre che sede dell’imperatore. Il sito, costruito tra il 1000 e il 1200 riassume caratteri architettonici della cultura indiana e di quella islamica.
Il gruppo visiterà poi la moschea Jamamasijd che, per il suo ampio recinto e la piccola sala dedicata alla preghiera, si differenzia profondamente dalle moschee arabe e africane. Sempre a Delhi si visiterà il Palazzo dove risiedeva il vice re durante il dominio britannico. Il giro continuerà verso Fatephur Sikri, l’antica capitale politica dell'impero moghul indiano, edificata sotto il regno di Akbar -dal 1571 al 1585- e realizzata, su impianto geometrico,con arenaria rossa e decori particolarmente ricchi. Sarà quindi la volta del Taj Mahal, il famoso mausoleo fatto costruire nel 1632 dall'imperatore moghul Shah Jahan in memoria della moglie Arjumand Banu Begum.
La meta successiva sarà Jaipur, con il suo Amber Fort , segno tangibile del lusso che attorniava i Maharaja, lo Jantar Mantar, il particolarissimo Osservatorio Astronomico con enormi strumenti in pietra, il Palazzo Imperiale e il centro culturale delle arti Jawahara Kala Kendra di C. Correa.
Quindi il gruppo volerà a Chandigarh, la città ricostruita, negli anni cinquanta, sulla base del piano urbanistico di Le Corbusier che ridisegnò la città progettando molti edifici pubblici: uno di questi è il Le Corbusier Centre dove il gruppo si recherà.
Anche ad Ahmedabad, ultima tappa del viaggio, le Corbusier fu chiamato a realizzare alcuni edifici, tra cui la casa di Shodan e la casa Sarabhai. Un’altra grande figura che contribuì a rinnovare l’architettura della città fu Balkrishna V. Doshi che proprio ad Ahmedabad realizzò la Facoltà di Architettura. Proprio in questa città, il gruppo avrà modo di vedere edifici antichi e moderni, ma anche di conoscere niente meno che il figlio del grande architetto indiano, concludendo il viaggio con un incontro che arricchirà l’esperienza indiana, rendendola forse immemorabile, di sicuro unica.

lunedì 17 ottobre 2011

"UNA BELLEZZA CONTAGIOSA"_Conferenza di Gabriele Centazzo

Una bellezza contagiosa
“La bellezza salverà il mondo”: le parole pronunciate dal principe Miškin nell'Idiota di Dostoevskij racchiudono forse al meglio il senso della conferenza che Gabriele Centazzo, designer di Valcucine, ha tenuto sabato 15 ottobre presso lo Showroom Artheco, a Gallarate.
Uomo e natura, economia ed ecologia, ma soprattutto, bellezza e creatività sono stati i nuclei principali dell’incontro, inserito nell’ambito dell’iniziativa “L’albero di tutti i colori”, organizzata dai proprietari di Artheco, Claudio e Stefania Bassani, particolarmente sensibili alle tematiche che riguardano il rispetto della natura e attivi nell’organizzazione di eventi di approfondimento culturale.
Non un incontro specifico sul design, ma una conferenza di respiro più ampio, è quella che ha tenuto Gabriele Centazzo, una sorta di colloquio etico e filosofico su tematiche attuali e una nuova idea di società.


Per presentarsi, il designer si è servito dei termini ‘ambientalista’ -in quanto sostenitore di una natura intesa come capitale- e ‘visionario’ -perché fondatore di un’azienda che, già negli anni Ottanta, fu pensata sulla base di materiali riciclabili, a bassa emissione tossica e su prodotti a lunga durata.
Una similitudine ha aperto il discorso del designer: “La nostra società è come un treno che, per correre, ha bisogno di un’energia alimentata dai consumi”. Il treno illustrato da Centazzo rappresenta proprio la nostra società, improntata sul consumo compulsivo, sulla felicità del possesso e su un’economia che regna imperante. L’uomo, in questa società, è divenuto “homo consumens”, ha perso la capacità di pensare, è divenuto inerte.


Ma il pensiero di Centazzo non si è fermato alla decostruzione della società: per “andare controcorrente”, secondo il designer, è necessario recuperare il vero senso della nostra anima, fatta di percezione della bellezza e capacità di pensiero. L’invito di Centazzo, rivolto in particolar modo ai numerosi giovani presenti alla conferenza, è stato quello di lasciarsi guidare da speranza, coraggio, tenacia, di far propria la selvaticità, ovvero la capacità di essere parsimoniosi e liberi, e di inseguire la bellezza.
E, secondo il designer, la direzione più appropriata da conferire alla società è l’ecologia. “Un’ecologia”, ha precisato Centazzo, “che non è quelle delle aziende che si danno una pennellata di verde per sembrare pulite, non è quella del green marketing. Dematerializzare, utilizzare prodotti riciclabili ed ecosostenibili, ridurre le emissioni tossiche, utilizzare una tecnologia che dovrebbe vivere in simbiosi con la creatività: queste sono le basi di una società basata sulla vera ecologia – e non sull’economia!”. Anche lo strumento più piccolo e di uso quotidiano, come un rasoio, può essere pensato in modo ecosostenibile, grazie anche al supporto delle nanotecnologie e di un po’ di creatività.


La creatività, secondo il designer, significa cultura, conoscenza, lettura, studio, osservazione, curiosità, esperienza, elementi che, per dar origine a qualcosa di creativo, devono essere esercitati continuamente, “devono ruotare come in un caleidoscopio e potersi rispecchiare con l’essere e l’individualità di ogni persona”.
E creatività significa anche bellezza. La conclusione della conferenza è infatti un invito ai giovani impregnato di bellezza: “La bellezza è armonia delle diversità e tensione che tiene unito il tutto. La bellezza è un lavoro, va rincorsa; la bellezza è contagiosa. Lasciatevi contagiare!”.

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