lunedì 17 ottobre 2011

"UNA BELLEZZA CONTAGIOSA"_Conferenza di Gabriele Centazzo

Una bellezza contagiosa
“La bellezza salverà il mondo”: le parole pronunciate dal principe Miškin nell'Idiota di Dostoevskij racchiudono forse al meglio il senso della conferenza che Gabriele Centazzo, designer di Valcucine, ha tenuto sabato 15 ottobre presso lo Showroom Artheco, a Gallarate.
Uomo e natura, economia ed ecologia, ma soprattutto, bellezza e creatività sono stati i nuclei principali dell’incontro, inserito nell’ambito dell’iniziativa “L’albero di tutti i colori”, organizzata dai proprietari di Artheco, Claudio e Stefania Bassani, particolarmente sensibili alle tematiche che riguardano il rispetto della natura e attivi nell’organizzazione di eventi di approfondimento culturale.
Non un incontro specifico sul design, ma una conferenza di respiro più ampio, è quella che ha tenuto Gabriele Centazzo, una sorta di colloquio etico e filosofico su tematiche attuali e una nuova idea di società.


Per presentarsi, il designer si è servito dei termini ‘ambientalista’ -in quanto sostenitore di una natura intesa come capitale- e ‘visionario’ -perché fondatore di un’azienda che, già negli anni Ottanta, fu pensata sulla base di materiali riciclabili, a bassa emissione tossica e su prodotti a lunga durata.
Una similitudine ha aperto il discorso del designer: “La nostra società è come un treno che, per correre, ha bisogno di un’energia alimentata dai consumi”. Il treno illustrato da Centazzo rappresenta proprio la nostra società, improntata sul consumo compulsivo, sulla felicità del possesso e su un’economia che regna imperante. L’uomo, in questa società, è divenuto “homo consumens”, ha perso la capacità di pensare, è divenuto inerte.


Ma il pensiero di Centazzo non si è fermato alla decostruzione della società: per “andare controcorrente”, secondo il designer, è necessario recuperare il vero senso della nostra anima, fatta di percezione della bellezza e capacità di pensiero. L’invito di Centazzo, rivolto in particolar modo ai numerosi giovani presenti alla conferenza, è stato quello di lasciarsi guidare da speranza, coraggio, tenacia, di far propria la selvaticità, ovvero la capacità di essere parsimoniosi e liberi, e di inseguire la bellezza.
E, secondo il designer, la direzione più appropriata da conferire alla società è l’ecologia. “Un’ecologia”, ha precisato Centazzo, “che non è quelle delle aziende che si danno una pennellata di verde per sembrare pulite, non è quella del green marketing. Dematerializzare, utilizzare prodotti riciclabili ed ecosostenibili, ridurre le emissioni tossiche, utilizzare una tecnologia che dovrebbe vivere in simbiosi con la creatività: queste sono le basi di una società basata sulla vera ecologia – e non sull’economia!”. Anche lo strumento più piccolo e di uso quotidiano, come un rasoio, può essere pensato in modo ecosostenibile, grazie anche al supporto delle nanotecnologie e di un po’ di creatività.


La creatività, secondo il designer, significa cultura, conoscenza, lettura, studio, osservazione, curiosità, esperienza, elementi che, per dar origine a qualcosa di creativo, devono essere esercitati continuamente, “devono ruotare come in un caleidoscopio e potersi rispecchiare con l’essere e l’individualità di ogni persona”.
E creatività significa anche bellezza. La conclusione della conferenza è infatti un invito ai giovani impregnato di bellezza: “La bellezza è armonia delle diversità e tensione che tiene unito il tutto. La bellezza è un lavoro, va rincorsa; la bellezza è contagiosa. Lasciatevi contagiare!”.

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