PRESENTAZIONE VIAGGIO-STUDIO 'PASSAGGIO IN INDIA'
PASSAGGIO IN INDIA
Mercoledì 19 ottobre, nella sede dell’Ordine Architetti di Varese, è stato proposto un assaggio di quello che sarà un viaggio tra le bellezze antiche e moderne di alcune delle più affascinanti città indiane.
Il prossimo 27 ottobre, infatti, un gruppo di trenta architetti volerà in India, approdando nella città di Delhi. Qui la prima tappa sarà Lal Qila, l’imponente Forte Rosso lasciato dal re Shahjahan della dinastia moghul, luogo storicamente significativo perché sede della dichiarazione di indipendenza dell’India e perché nucleo pulsante delle attività della città, oltre che sede dell’imperatore. Il sito, costruito tra il 1000 e il 1200 riassume caratteri architettonici della cultura indiana e di quella islamica.
Il gruppo visiterà poi la moschea Jamamasijd che, per il suo ampio recinto e la piccola sala dedicata alla preghiera, si differenzia profondamente dalle moschee arabe e africane. Sempre a Delhi si visiterà il Palazzo dove risiedeva il vice re durante il dominio britannico. Il giro continuerà verso Fatephur Sikri, l’antica capitale politica dell'impero moghul indiano, edificata sotto il regno di Akbar -dal 1571 al 1585- e realizzata, su impianto geometrico,con arenaria rossa e decori particolarmente ricchi. Sarà quindi la volta del Taj Mahal, il famoso mausoleo fatto costruire nel 1632 dall'imperatore moghul Shah Jahan in memoria della moglie Arjumand Banu Begum.
La meta successiva sarà Jaipur, con il suo Amber Fort , segno tangibile del lusso che attorniava i Maharaja, lo Jantar Mantar, il particolarissimo Osservatorio Astronomico con enormi strumenti in pietra, il Palazzo Imperiale e il centro culturale delle arti Jawahara Kala Kendra di C. Correa.
Quindi il gruppo volerà a Chandigarh, la città ricostruita, negli anni cinquanta, sulla base del piano urbanistico di Le Corbusier che ridisegnò la città progettando molti edifici pubblici: uno di questi è il Le Corbusier Centre dove il gruppo si recherà.
Anche ad Ahmedabad, ultima tappa del viaggio, le Corbusier fu chiamato a realizzare alcuni edifici, tra cui la casa di Shodan e la casa Sarabhai. Un’altra grande figura che contribuì a rinnovare l’architettura della città fu Balkrishna V. Doshi che proprio ad Ahmedabad realizzò la Facoltà di Architettura. Proprio in questa città, il gruppo avrà modo di vedere edifici antichi e moderni, ma anche di conoscere niente meno che il figlio del grande architetto indiano, concludendo il viaggio con un incontro che arricchirà l’esperienza indiana, rendendola forse immemorabile, di sicuro unica.
Mercoledì 19 ottobre, nella sede dell’Ordine Architetti di Varese, è stato proposto un assaggio di quello che sarà un viaggio tra le bellezze antiche e moderne di alcune delle più affascinanti città indiane.
Il prossimo 27 ottobre, infatti, un gruppo di trenta architetti volerà in India, approdando nella città di Delhi. Qui la prima tappa sarà Lal Qila, l’imponente Forte Rosso lasciato dal re Shahjahan della dinastia moghul, luogo storicamente significativo perché sede della dichiarazione di indipendenza dell’India e perché nucleo pulsante delle attività della città, oltre che sede dell’imperatore. Il sito, costruito tra il 1000 e il 1200 riassume caratteri architettonici della cultura indiana e di quella islamica.
Il gruppo visiterà poi la moschea Jamamasijd che, per il suo ampio recinto e la piccola sala dedicata alla preghiera, si differenzia profondamente dalle moschee arabe e africane. Sempre a Delhi si visiterà il Palazzo dove risiedeva il vice re durante il dominio britannico. Il giro continuerà verso Fatephur Sikri, l’antica capitale politica dell'impero moghul indiano, edificata sotto il regno di Akbar -dal 1571 al 1585- e realizzata, su impianto geometrico,con arenaria rossa e decori particolarmente ricchi. Sarà quindi la volta del Taj Mahal, il famoso mausoleo fatto costruire nel 1632 dall'imperatore moghul Shah Jahan in memoria della moglie Arjumand Banu Begum.
La meta successiva sarà Jaipur, con il suo Amber Fort , segno tangibile del lusso che attorniava i Maharaja, lo Jantar Mantar, il particolarissimo Osservatorio Astronomico con enormi strumenti in pietra, il Palazzo Imperiale e il centro culturale delle arti Jawahara Kala Kendra di C. Correa.
Quindi il gruppo volerà a Chandigarh, la città ricostruita, negli anni cinquanta, sulla base del piano urbanistico di Le Corbusier che ridisegnò la città progettando molti edifici pubblici: uno di questi è il Le Corbusier Centre dove il gruppo si recherà.
Anche ad Ahmedabad, ultima tappa del viaggio, le Corbusier fu chiamato a realizzare alcuni edifici, tra cui la casa di Shodan e la casa Sarabhai. Un’altra grande figura che contribuì a rinnovare l’architettura della città fu Balkrishna V. Doshi che proprio ad Ahmedabad realizzò la Facoltà di Architettura. Proprio in questa città, il gruppo avrà modo di vedere edifici antichi e moderni, ma anche di conoscere niente meno che il figlio del grande architetto indiano, concludendo il viaggio con un incontro che arricchirà l’esperienza indiana, rendendola forse immemorabile, di sicuro unica.