venerdì 4 febbraio 2011

VISITA GUIDATA A VILLA BARAGIOLA

TRE GUIDE D' ECCEZIONE PER "DIPLOMA 2010"
L’attenzione che l’Ordine Architetti di Varese ha riservato per tutto l’anno a Progetto “Diploma 2010” non si è esaurita; l’entusiasmo e il desiderio, da parte dell’Ordine, di approfondire le tematiche relative alla città di Varese continua a crescere. Una prova lampante è l’ iniziativa organizzata dall’Ordine presso Villa Baragiola, una visita guidata per spiegare al pubblico i 110 progetti allestiti per la mostra conclusiva di "Diploma 2010".
La prima delle due serate dedicate a questa iniziativa si è svolta martedì 1 febbraio (mentre la seconda si terrà martedì 15 febbraio): a guidare il pubblico, tre professori dell’Accademia di Architettura di Mendrisio, Riccardo Blumer, Andrea Ciotti, Luigi Trentin che, nel giro di due ore, si sono alternati, in piacevoli e coinvolgenti riflessioni.
La visita è iniziata con una rapida introduzione su come l’Accademia di Architettura di Mendrisio struttura l’anno dedicato ai diplomi di laurea: Andrea Ciotti ha descritto ai presenti gli step che hanno caratterizzato, in particolare, “Diploma 2010”, dalla costruzione del raffinato e dettagliato modello di Varese (realizzato interamente a mano!) e dall’indagine urbanistica per mettere in luce i punti nevralgici della città da migliorare, fino ai luoghi presi in esame dagli studenti, guidati da architetti di fama internazionale (il lago di Varese studiato da Francisco e Manuel Aires Mateus, Piazzale Staffora da Esteban Bonell, l’area Ex Aermacchi da Antonio Citterio, da Marianne Burkhalter e Christian Sumi, le stazioni ferroviarie da Quintus Miller, Piazza Repubblica da Mario Botta e Michele Arnaboldi, Palazzo Estense da Jonathan Sergison, Valerio Olgiati, Esteban Bonell, il Cimitero Belforte da Marc-Henri Collomb).
E’ stato poi Luigi Trentin a proseguire, spiegando il suo ruolo all’interno del Progetto, quello cioè di tracciare, insieme ad Andrea Ciotti e Riccardo Blumer, una strategia-guida per i progetti, individuando opportunità e limiti della città. E così è stato. Tra le problematiche, i professori hanno sottolineato il traffico, tasto dolente per la città e tra le opportunità, il verde e la cultura.
Riccardo Blumer è quindi intervenuto sottolineando come sia stato necessario, prima di tutto definire la direzione che si voleva dare alla città, rintracciando come punti nevralgici da sviluppare, il valore paesaggistico e quello universitario; l’Architetto ha inoltre aggiunto che i limiti temporali entro cui hanno dovuto operare (il progetto si è svolto in soli sei mesi) hanno avuto il vantaggio di mantenere un ritmo di lavoro sostenuto.

Dopo il triplice cappello introduttivo, i professori hanno condotto il pubblico attraverso i progetti dedicati alla città. Le prime riflessioni fatte hanno avuto come protagonisti i progetti pensati per il lago di Varese, per i quali sono stati realizzati, sotto la guida dei fratelli Mateus, modelli molto particolari, in cemento, legno, gesso; gli studenti hanno preso in esame tematiche come la ridefinizione del limite tra terra e acqua, hanno immaginato grandi spazi per sport acquatici, come piscine che si immergono nel lago o uno stadio costituito da un enorme anello circolare. Il loro lavoro, ha spiegato Blumer, ricorda molto gli interventi che i fratelli Mateus realizzano nei loro progetti, costituiti spesso da enormi sottrazioni di volumi e scavi nella terra.
Secondo tema preso in esame, è stato quello di Piazza Repubblica, su cui gli studenti di Mario Botta hanno ideato una generale ridefinizione della piazza, tradotta, in alcuni progetti, nella creazione di spazi ipogei, in altri, nello spostamento del teatro nella zona della caserma o nella valorizzazione degli spazi verdi; anche il Professor Arnaboldi ha pensato un nuovo volto per questo spazio, arricchendolo con ulteriori piccole piazze, attorno a quella principale.
Gli studenti che, insieme a Quintus Miller, hanno lavorato sulla tematica delle stazioni, hanno avuto differenti approcci: c’è chi si è soffermato sul concetto di stazione (stazione di passaggio o stazione di termine), chi ha pensato di lavorare sull’identità della stazione di Varese, chi ha unito le stazioni creando un nuovo quartiere, chi ha pensato di realizzare un enorme parco.
Per quanto riguarda il Cimitero di Belforte, il gruppo di Marc Collomb ha lavorato pensando da una parte ad un’espansione del cimitero, dall’altra alla realizzazione di uno spazio chiuso in se stesso.
Per il tema di una nuova biblioteca, trattata dagli studenti di Valerio Olgiati, sono emersi progetti che interpretando questo luogo come uno spazio per concentrarsi, quindi raccolto e introverso, ma anche studi su una biblioteca in quanto spazio aperto, con grandi ambienti non solo per la lettura, ma anche per performance, spettacoli, per far vivere l’ambiente 24 ore su 24.
Infine, ultima tematica su cui si è riflettuto, la zona della Ex Aermacchi, su cui hanno lavorato gli studenti di Antonio Citterio, Marianne Burkhalter e Christian Sumi: tutti hanno pensato di rivalutare questo spazio creando un centro culturale e, in particolare, Citterio ha ideato un enorme campus dove si concentrano spazi di sperimentazione, un museo dedicato all’industria del passato e alloggi per studenti.
In conclusione, i tre Professori-guida hanno espresso tutta la loro approvazione per questa esperienza, che ha lasciato alla città di Varese ben 110 progetti: alcuni, certo, appaiono forse avveniristici o utopici, ma tutti rappresentano, comunque, degli importanti studi sulle potenzialità di Varese e degli spunti che dovrebbero essere tenuti da conto, pensando ad un futuro migliore per la città.




Per vedere tutti i video caricati, vai al canale di You Tube dell'Ordine Architetti Varese:
http://www.youtube.com/user/Ordinevarese?feature=mhum

2 commenti:

Anonimo

modelli fatti interamneti a mano?!?!? molto interessante

Anonimo

grazioe Cazzola!il tuo intervento è ancora indispensabile!

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