venerdì 12 novembre 2010

DUTCH PROJECTS IN ITALY-seconda parte

Protagonisti della terza serata del ciclo "Postcards from the Netherlands", gli architetti olandesi Henk Hartzema e Ronald Schleurholts nel corso della conferenza hanno descritto i loro progetti principali, ponendo particolare attenzione su quelli realizzati in Italia.
Primo a raccontare la sua esperienza, Henk Hartzema ha aperto la discussione descrivendo subito il progetto realizzato a Seregno: si tratta della piazza del mercato, per la quale l'architetto olandese ha voluto porre l'accento sul concetto di vuoto, creando uno spazio che fosse il più aperto possibile. Per raggiungere questo obiettivo, il livello della piazza è stato abbassato di 30 cm e lo spazio riorganizzato intorno ad una struttura che non ha una vera e propria funzione, se non quella di sottolineare il vuoto intorno ad essa.
L'importanza dello spazio cittadino ha sempre segnato la carriera di Hartzema che ha infatti arricchito il suo intervento affrontando tre tematiche principali. Le strade, anzitutto, considerate dall'architetto quali "vene per il corpo della città", sono per Hartzema l'elemento che organizza lo spazio della città e la nostra percezione. Dai viali rigorosi di Torino, alle vie tortuose di Toledo, sino a quelle olandesi, costruite al di sotto del livello del mare e circondate dal verde, le strade sono gli elementi che più di ogni altra cosa vanno a costituire l'identità di una città, rendendola unica e diversa dalle altre. La strada poi, secondo il relatore, racconta il rapporto dell'individuo con la società: se in Olanda le grandi finestre delle abitazioni, spesso senza tende, si affacciano direttamente sulla strada, quali segni di una società molto aperta all'esterno, senza grandi timori, in Italia il giardino o l'ingresso che separa le abitazioni dalla strada riflette un spazio di difesa da parte del cittadino.
Il discorso di Hatzema si conclude quindi con una riflessione sulla percezione dello spazio, per la quale la figura dell'architetto ricopre un ruolo fondamentale: a lui spetta il compito di modificare la realtà conferendole forme e aspetti che rispecchiano comportamenti, sensazioni e desideri della società.
La parola passa quindi a Ronald Schleurholts, socio, insieme ad altri due architetti di Cepezed, società che da trent'anni risiede a Delft. L'architetto descrive i punti chiave che guidano i progetti di Cepezed racchiusi, in sintesi, nella parola sostenibilità.
Per l'Innovation Zentrum fur Informatik di Berlino, per esempio, la società ha pensato di servirsi della fisica per diminuire la dipendenza dai servizi di fornitura elettrica, creando una struttura che, come un camino, permette all'aria fredda di scendere e all'aria calda di salire. Un elemento che caratterizza Cepezed è inoltre il rinnovo di vecchi edifici. Uno dei progetti più significativi, in tal senso, è l'Ambasciata olandese a Roma: a partire da una villa di inizio Novecento, il team di Schleurholts ha realizzato una ristrutturazione ed un ampliamento tenendo sempre conto della costruzione precendente, senza stravolgerlo radicalmente e conservando, anzi, gli elementi che potevano risultare utili. Secondo questa logica, quindi, sono stati eliminati i corridoi per avere uno spazio centrale su ogni piano, è stata spostata la scala dall'interno all'esterno per far entrare più luce ed è stato annesso un edificio che crea un rapporto di armonia-contrasto con la villa preesistente.
Rispetto per la natura, ma anche rispetto per l'architettura preesistente: questi obiettivi segnano da sempre l'attività di Cepezed, attenta a non interferire e a rispettare ciò che già esiste, che ha un valore storico, civile, umano.



per vedere la versione integrale del video, vai al seguente link: http://www.youtube.com/user/Ordinevarese?feature=mhum



1 commenti:

Anonimo

chi si è peso henk si è perso molto!

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